Il cibo come nemico ed ossessione, da allontanare, controllare e ripudiare.
L’anoressia, un tempo conosciuta come “la malattia delle principesse“.
È un disturbo alimentare figlio della cultura moderna, risultato di epoche di ricchezza e di abbondanza di cibo. L’eccesso, d’altronde, traghetta inevitabilmente verso privazione.
I tempi in cui l’abbondanza di cibo era un lusso riservato ai più abbienti, sono ormai finiti. La fioritura dell’industria alimentare, infatti, ha portato sulla tavola di ogni famiglia una sempre crescente disponibilità di alimenti, contribuendo allo sviluppo di questo disturbo.
Durante l’esordio ed il decorso dell’Anoressia Nervosa il cibo muta inesorabilmente di significato. Non rappresenta più infatti né un nutrimento né un piacere.
Un’uscita al ristorante con gli amici non è più solo una piacevole situazione sociale, mangiare smette di essere una semplice routine quotidiana. Il cibo diventa ossessione e, giorno dopo giorno, chi è affetto da questo disturbo è costretto ad inspessire le sbarre della propria personalissima prigione.
Le radici del disturbo non riguardano solo il desiderio di dimagrire, si può anzi dire che il dimagrimento sia solo la punta dell’iceberg di una realtà molto più intricata.
Chi affetto da Anoressia Nervosa, infatti, non prova più piacere nell’alimentazione. Ritiene che il cibo sia il più pericoloso tra i suoi nemici, capace di causare un’intollerabile perdita di controllo. Mangiare all’infuori delle regole autoimposte sarebbe infatti una catastrofe e indurrebbe a credersi debole e spregevole.
Al contrario riuscire a resistere a quel tipo di tentazione è per queste persone sinonimo di successo e di perfezione, un modello di autocontrollo cui aspirare.
Questo tipo di pensieri sembrano aumentare con la diminuzione del peso corporeo e, naturalmente, contribuiscono ad alimentare la gravità del disturbo.
Che cos’è l’Anoressia Nervosa?
L’Anoressia Nervosa è il disordine del comportamento alimentare più conosciuto e seconda causa di morte giovanile negli Stati Uniti, dopo gli incidenti stradali.
Ha infatti uno dei più alti tassi di mortalità fra i disturbi mentali, con un rischio di morte tre volte più alto rispetto alla depressione maggiore o alle psicosi.
L’età media dell’esordio, negli ultimi tempi, si è abbassata fino a raggiungere gli 11-12 anni di età. Ragazze sempre più giovani (sebbene l’Anoressia Nervosa abbia visto un incremento di esordi in soggetti maschili, rimane molto più frequente nelle femmine) rimangono vittime di questa pericolosa patologia che, se non trattata, priva giorno dopo giorno del controllo della propria vita.
Criteri diagnostici dell’Anoressia Nervosa
Convivere con questo disturbo rappresenta una quotidianità incredibilmente faticosa e dolorosa.
Rigide imposizioni, sofferenza mentale, costanti conteggi di calorie e carboidrati. Lacrime versate davanti al proprio riflesso sullo specchio, distorto da false convinzioni riguardo il proprio peso, fisico ed alimentazione.
È doveroso specificare alcuni dettagli tecnici legati a questo disturbo.
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) può parlare di Anoressia Nervosa quando una persona, tramite la privazione di cibo, si induce un basso peso corporeo relativamente all’età, sesso, evoluzione dello sviluppo e salute fisica.
Devono inoltre essere presenti intensa paura di ingrassare ed anomalia nel modo in cui è percepito il peso e la forma del proprio corpo (dismorfofobia).
Parlando di numeri, si può distinguere la gravità del disturbo in base al BMI (indice di massa corporea):
- lieve se al di sotto di 17
- moderato fra 16 e 16,99
- severo fra 15 e 15,99
- estremo se sotto a 15
(Si ricorda inoltre che un BMI è da considerarsi normale se compreso fra i valori 18,5 e 24,9)
Sintomi dell’Anoressia Nervosa
Perdere circa il 20% del proprio peso corporeo in pochi mesi è uno degli indicatori diagnostici più evidenti di questo disturbo.
Il dimagrimento è causato da un’alimentazione pericolosamente limitata e controllata, da condotte estreme come l’eccessivo esercizio fisico, l’induzione del vomito o l’assunzione di lassativi.
Pensieri, ossessioni e preoccupazioni relative al peso portano la persona ad una spirale autodistruttiva fino a soffrire di quella che viene definita “percezione dismorfica” del proprio corpo, ossia distorta.
Una persona affetta da Anoressia Nervosa, anche con un BMI di 16, si vedrà incredibilmente grassa e disgustosa.
La paura di ingrassare, inoltre, la porterà a controllare costantemente il proprio peso sulla bilancia e la propria immagine allo specchio, contribuendo alla percezione distorta tipica del disturbo.
Chi soffre di Anoressia Nervosa
Sono molto comuni altri tipi di sintomatologie, legate alla sfera cognitiva ed emotiva.
Chi soffre di Anoressia Nervosa mostra in genere bassi livelli di autostima, che influenzano e peggiorano la condizione. Peggiore è l’immagine di sé, maggiori saranno i tentativi per elevarla, dimagrendo un altro chilo e controllando i propri pensieri.
Con il progredire del disturbo è infatti comune che i pensieri si concentrino su pochi temi stereotipati: il peso, il cibo, l’autocontrollo.
Da simili ragionamenti il repertorio comportamentale appare estremamente limitato, sacrificando le relazioni sociali e le attività che non contribuiscono al dimagrimento (quelle che per qualsiasi altra persona sarebbero considerate piacevoli, come i passatempi o le passioni).
Il perfezionismo clinico è inoltre una caratteristica a questa modalità di pensiero rigido e comporta altissime pretese verso se stessi: oltre all’ideale di dimagrimento e di rifiuto del cibo, l’anoressia porta ad ideali di perfezione assoluta, come prendere sempre il massimo dei voti od essere una figlia perfetta che non commette mai errori.
Conseguenze fisiche dell’Anoressia Nervosa
La prolungata privazione di nutrimento induce inoltre un protratto stato di deperimento organico, con disastrose conseguenze sul funzionamento fisico e cognitivo.
Calo della concentrazione e della memoria sono molto comuni, sebbene le conseguenze fisiche siano assai più pericolose.
L’Anoressia Nervosa porta sintomi comuni alla denutrizione: bradicardia e riduzione della pressione arteriosa, il basso apporto di nutrienti come il calcio contribuiscono allo sviluppo di osteoporosi o osteopenia, eccessiva crescita di peli sul corpo per tentare di aumentare la temperatura corporea, cute fragile, anemia, disfunzioni renali, amenorrea (interruzione del ciclo mestruale), disfunzioni ormonali.
L’Anoressia Nervosa, se non trattata, trascina chi ne è affetto sempre più a fondo nel suo pericoloso oceano di sintomi, ideali, vergogne e sofferenze, costringendo ad una vita sempre più difficile e deleteria.